BORCA 18 - Parrocchia dello SPIRITO SANTO MODENA

Parrocchia dello SPIRITO SANTO Modena
INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO (Ef.1,10)
Ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose. Era il motto di S.PIO X che questo sito fa proprio.  
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Uno dei tanti passaggi "attrezzati". Questo è facile adatto anche ai più piccoli
ESTATE INSIEME MOMENTI DI GIOIA E DIVERTIMENTO.
Un resoconto del campeggio fatto da uno studente diciottenne che vi ha partecipato.
«Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo ad una generazione perversa e degenere, nella quale dovete risplendere come astri nel mondo».

Con queste parole di San Paolo si è aperto il campeggio 2018 a Borca di Cadore della Parrocchia dello Spirito Santo: un messaggio incisivo e decisivo, che allude al vero scopo della trasferta che è quello di esportare il modello di vita parrocchiale per rendere anche l’estate tempo di concreto apostolato.
Un piccolo popolo formato da persone di ogni età si è mosso in questo senso, dimostrando ancora una volta la forza della chiamata cristiana che, chiedendo un contributo da tutti, non può lasciare indifferenti. Nell’intensa settimana trascorsa in montagna i giovani hanno preso consapevolezza di cosa significhi mettere a servizio le proprie capacità ed il proprio tempo fornendo un esempio prezioso ai più piccoli e imparando gradualmente ad interagire con gli adulti, incontrando le esigenze di chi si trovava maggiormente in difficoltà.

Da questo punto di vista, credo che sia stata occasione di grande crescita per il nostro gruppo di ragazzi in particolare, abituati ad una vita spensierata, senza troppe responsabilità e con una soluzione d’uscita dai problemi sempre pronta da parte dei nostri genitori: relazionarsi giorno per giorno con bambini, anziani o persone meno fortunate di noi è stato importante tanto sul piano umano quanto su quello religioso.

Facendo esperienze differenti dal quotidiano, sorge spontaneamente nell’uomo la domanda “perché?” e su questo interrogativo fondamentale sono state gettate le basi dell’intero campeggio. Come ricorda sempre don Giorgio, un cristianesimo che “fa” e opera senza chiedersi il perché del suo agire non è nulla più di una qualsiasi associazione volta all’assistenza fine a se stessa. Paradossalmente si rischia, in questo modo, di fare del bene per soddisfare il proprio ego o per mettere a tacere esigenze di coscienza, soffocando spunti di approfondimento convincendo se stessi di “essere a posto così, dopo aver fatto un po’ di bene”.

Al cristiano è chiesto qualcosa di più, un passo oltre verso l’amore per Dio. Iniziato dunque con la domanda rivolta ai partecipanti “perché sei qui?”, il campeggio è trascorso in una continua scalata tra le cime delle Alpi e le vette di riflessione spirituale. Al programma alpinistico di prim’ordine, che includeva escursioni ogni giorno e di vari livelli di difficoltà con passaggi attrezzati e ferrate, si sono alternati momenti di catechesi e approfondimento storico-filosofico per dare a tutti una chiave di sicura interpretazione del presente, alla luce del passato.

Si è dunque affrontato il tema, spinoso oggi più che mai, dell’evoluzione del cristianesimo nei secoli e dell’influenza che hanno esercitato le varie scuole filosofiche su di esso. Si è potuta comprendere quindi la criticità della situazione del cristianesimo e della Chiesa oggi analizzando le cause più o meno evidenti degli eventi recenti. La salita sulle montagne, a tratti dura quando ci si ritrova soli, o perché si è per primi in difficoltà o perché i compagni faticano a continuare, è immagine del campeggio e della stessa vita cristiana: in ogni situazione, qualsiasi sia la soluzione da trovare, la ricerca non può prescindere da uno sguardo convinto e consapevole verso l’Alto.
Michele Saracino.

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