OMELIA 22.03.20 - Parrocchia dello SPIRITO SANTO MODENA

Parrocchia dello SPIRITO SANTO Modena
INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO (Ef.1,10)
Ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose. Era il motto di S.PIO X che questo sito fa proprio.  
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OMELIA DI DOMENICA 22 MARZO 2020:    
PARLIAMO TANTO DI DIO, MA DIMENTICHIAMO QUALCOSA
 
 
La domenica 23 marzo 2020 abbiamo iniziato la giornata con la notizia trasmessa dai telegiornali che in Italia sarebbe stato chiuso tutto, “tranne i servizi essenziali”. Per tutto il resto “a casa”. Tra le tante cose rispedite a “casa” c’è anche il culto pubblico che è considerato ormai da 20 giorni come non essenziale. L’idea che passa in tanti ragazzi che non trovano tempo per riflettere se non sul video gioco o l’ultima APP del telefonino è che Dio appartiene ai “fatti privati”. E’ facile ed anche logico dire che le chiese sono aperte e il culto pubblico è sospeso per evitare un male maggiore: cioè il contagio.

Non mi oppongo assolutamente alle misure prudenziali che sono state adottate anche se affermo con forza che le chiese nei giorni feriali non contemplano grandi assembramenti perché in media i partecipanti alla messa raggiungono le 8 \ 10 unità per cui le distanze di sicurezza posso essere ampliamente mantenute . Aggiungo anche che la domenica si poteva tentare di limitare gli accessi in base al volume degli edifici sacri. Ripeto però che l’idea che passa e che lascerà conseguenze sui più giovani, è che Dio non è essenziale. Non perché in questi giorni non si sia parlato di Lui ma perché lo si è fatto senza dire tutto.
 
Domandiamoci: cosa è stato detto su Dio ?
 
Che dobbiamo pregarLo per chi soffre a causa della malattia per chi lavora a rischio negli ospedali e perché Dio , col suo braccio, faccia presto cessare il contagio. Vediamo cosa invece non è stato detto. Non si è detto che con questo virus Dio ci sta parlando forte , dato che con il Suo linguaggio normale , non lo abbiamo ascoltato:  Egli allora ci sta dicendo l’unica cosa che sa dire, cioè : “vi voglio in paradiso; non voglio che moriate in peccato mortale e andiate all’inferno. Convertitevi, smettete di peccare, tornate a me , e confessatevi e  quelli che si dicono atei ripensino  la presunta razionalità della loro posizione. Soprattutto ci dice: “ imparate che siete fragili, che non ci riuscite da soli. Nemmeno con la vostra ricerca scientifica.

Non chiamate più dio il vostro progresso. Tornate a me. Vi metto alla prova perché vi amo. Perché voglio salvarvi finchè  c’è  tempo. Dopo la morte infatti inizierà l’ eternità  e il tempo non ci sarà più. Questo messaggio lo trovate scritto nella bibbia dove i profeti, Osea per citarne uno, dicono che io castigo per correggervi. Provoco la piaga ma il terzo giorno la risano. Dunque solo io sono essenziale perché senza di me non potete fare nulla. Certo anche voi dovete fare la vostra parte nella ricerca, nella medicina e nella cura negli atteggiamenti prudenti per questo vi ho dato la intelligenza”. Noi stiamo parlando molto di Dio e pregando per la guarigione e per gli ammalati. Ma in tutte le pestilenze lo si è fatto e in tutte sono state prese misure di contenimento a seconda delle conoscenze scientifiche dell’epoca. Ma questa è la prima epidemia in cui non si vuole dire che Dio parla attraverso tutti gli avvenimenti lieti e tristi della vita,e ci sta ora parlando con un linguaggio brusco, che nessuno vuole chiamare col nome di castigo.  

Ci sta chiedendo di tornare a lui, cioè di convertirci. Non si vuole parlare di castigo perché oggettivamente questo discorso è difficile in quanto Dio è il bene infinito e da lui non può venire il male. Ma il male Dio può permetterlo all’interno di un suo progetto che resta comunque di amore. Dio ci chiede di tornare a Lui. Cioè di tornare all’ordine perché  il male fisico e morale è sempre causato dal disordine. Noi invece di ascoltare queste parole severe, preghiamo  perchè Lui ci aiuti. Aiuti noi che siamo gli attori che con le nostre medicine, la nostra ricerca la nostra prudenza, il nostro spirito di sacrificio risolveremo il problema. Gli chiediamo aiuto come quando torniamo dalle ferie con una montagna di valige e chiediamo che qualcuno di casa ci aiuti a scaricarle.

Ma siamo noi gli attori dello scaricamento. L’Attore invece è lui che ha dato un ordine e una legge naturale. Se andiamo fuori da questa, tutto si guasta come certe stelle che escono dalla loro orbita e si distruggono disintegrandosi negli spazi siderali. Non dobbiamo quindi mai dimenticare  che Dio è l’attore di tutto e ci chiama a conversione. La conversione non è un buonismo generico, nemmeno una solidarietà umana che sono certamente cose buone ma che non risolvono il problema in quanto appartengono a questa vita terrena. Dobbiamo tornare alla fede e all’osservanza dei comandamenti. Tutti: il terzo il secondo il sesto e non solo quelli che parlano dell’amore del prossimo. L’ha detto anche Gesù. “Se uno mi ama osserverà i miei comandamenti e i miei comandamenti non sono gravosi”.
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